Dal 1991 il Centro Mousikè propone l’utilizzo della danza nella scuola, preoccupandosi, sin dagli esordi, di affiancare ad un’attività laboratoriale di movimento espressivo e creativo, anche un’opera di informazione, documentazione, ricerca e promozione culturale. Oggi il centro Mousikè è da più parti considerato un esempio riuscito di integrazione fra ricerca artistica e didattica e viene indicato quale ideale modello di riferimento sia in Italia che all’estero, non solo per la qualità del servizio formativo offerto alla scuola, ma anche per la fortunata formula di partenariato “scuola - esperto esterno”.
Il laboratorio di danza educativa è un’attività di sperimentazione corporea che si caratterizza per un approccio esplorativo del movimento che stimola l’interesse e il coinvolgimento di ogni bambino e sviluppa autonomie creative e l’ampliamento del linguaggio motorio di base.
Un laboratorio efficace di danza nella scuola si basa su un’attenta organizzazione degli spazi e sulla corretta scelta di attività e contenuti pertinenti all’età degli allievi. Proponendo esperienze variate e gratificanti di movimento espressivo e poetico, il laboratorio ricerca e instaura un clima di positive corrispondenze di interessi e di sensazioni con i bambini. I nostri laboratori di danza educativa sono attualmente pensati e strutturati per i vari cicli scolastici e sono pianificati secondo la metodologia del “progetto a tema” che permette di collegare la danza alla programmazione scolastica attraverso tematiche quali, ad esempio, l’educazione multiculturale, la scrittura creativa, l’avvio alla lettura o l’integrazione alle arti visive e plastiche.
Ecco alcune proposte:
La sinfonia degli animali (scuola dell’infanzia)
Il libro La sinfonia degli animali, Rizzoli, 2020, che ispira il progetto, è stato scritto dall’autore di bestseller Dan Brown e illustrato da Susan Batori. Racconta la storia di un piccolo roditore di nome Maestro Topo che, armato della sua fidata bacchetta da direttore d’orchestra, accompagna i lettori in un viaggio alla scoperta di tanti animali diversi che di volta in volta presenta con rime festose e congeda attraverso chiose ricche di riflessioni su temi come il rispetto, la fiducia, la pazienza, il vivere in comunità, ecc. Per questo a conclusione della storia Maestro Topo riunirà tutti i suoi amici in un’unica grande orchestra per suonare, tutti insieme, la sinfonia degli animali.
Le giraffe non danzano (scuola dell’infanzia)
Il progetto prende ispirazione dal libro Giraffes can’t dance di Giles Andreae e Guy Parker-Rees, un vero e proprio best-sellers nell’editoria per l’infanzia inglese. È la storia di Gerard, una giraffa che ama danzare, ma che a causa delle sue gambe lunghe e sottili si sente incapace e non all’altezza delle danze che tutti gli altri animali sanno fare. La storia è molto semplice, ma ricca di messaggi impliciti ed espliciti: intanto ci dice che ognuno può danzare e che l’espressività di ognuno è bella proprio perché unica e originale. Ma indirettamente segnala che per ottenere qualcosa bisogna impegnarsi, senza rinunciare al primo fallimento che si incontra, ma provando e riprovando e credendo con fiducia nelle proprie possibilità.
Perfettamente malfatti (scuola dell’infanzia e I ciclo scuola primaria)
Il libro che ha ispirato questo progetto è di Beatrice Allemagna, I cinque malfatti (ed. Topipittori, 2014). Il testo e le immagini aiutano a mettere in luce con leggerezza e ironia il valore dell’unicità di ognuno e la relatività dei modelli di perfezione.
I personaggi sono così sbagliati che spesso si divertono a fare gare d’imperfezione per decidere “su chi, fra loro, sia il più malfatto”: c’è il “Bucato”, il “Molle”, il “Piegato”, il “Capovolto” e lo “Sbagliato” e ognuno ha delle caratteristiche speciali. Poi c’è un altro personaggio che invece ha tutte le cose al loro posto: “bello, liscio e perfetto” e che si fa chiamare il “Perfetto”.
Ma è proprio mettendo in discussione il binomio perfetto/imperfetto che ci rincorre nella vita di tutti i giorni (e ridendoci un po’ su), che forse diventa possibile riuscire a cambiare il punto di vista con cui osserviamo e giudichiamo l’altro. Un tema certamente delicato, quello dell’accettazione e integrazione delle differenze, ma che sempre di più le scuole si trovano a dover affrontare. Come avvicinare i bambini a ciò che appare diverso e allontanarli dagli stereotipi? Come guidarli a migliorarsi in questo confronto?
Un foglio corposo (scuola dell’infanzia e I ciclo scuola primaria)
Il disegno di una sagoma corporea di carta accompagnerà tutti gli incontri. La sagoma ritrae un corpo in movimento: è il disegno di un’ombra del corpo di un bambino che danza, ma è bianca e vuota. Come “riempirla” di movimento e di danza? Forse, provando a muoversi e a danzare per sentire cosa accade al nostro corpo… cosa si sente? Come rappresentare e raccontare le sensazioni percettive e cinestetiche?
L’idea sarà quella di proporre diverse esperienze motorie, percettive, espressive per riempire, poco a poco, la sagoma di segni, macchie, colori, oggetti, che rappresenteranno su carta quello che si è sentito, colto, percepito, apprezzato attraverso il movimento.
Al termine del progetto la sagoma non sarà più bianca. Sarà diventata un foglio corposo narratore dell’esperienza vissuta dalla classe durante l’intero percorso di danza educativa.
Cari Bambini della terra (scuola dell’infanzia e scuola primaria)
L’obiettivo del laboratorio è quello di sensibilizzare i bambini alle problematiche ecologiche e ambientali attraverso il linguaggio del corpo e della danza.
Il progetto prende ispirazione dal libro Cari bambini della Terra di Schim Schimmel, un testo in cui l’autore illustra con suggestive immagini una toccante lettera scritta da Madre Terra ai bambini. Ogni incontro di laboratorio inizierà leggendo una lettera in cui Madre Terra racconterà delle sue bellezze, degli animali, dei fiumi, dei mari, ma anche dei suoi acciacchi, dei suoi tanti mali, dell’aria, del clima, dell’acqua. Il conduttore del laboratorio proporrà, a seconda della tematica dell’incontro, varie attività motorie di tipo esplorativo e creativo.
I moti del cuore (scuola dell’infanzia e scuola primaria)
Attraverso un percorso primariamente corporeo ed espressivo si cercherà di sensibilizzare il bambino all’ascolto, al riconoscimento e alla condivisione dei propri stati emozionali.
Per aiutare gli allievi a diventare progressivamente sempre più consapevoli delle proprie emozioni, il linguaggio privilegiato sarà quello del corpo e quindi si preferirà orientare il lavoro, non tanto verso una verbalizzazione degli stati d’animo, quanto piuttosto verso il gioco metaforico e di finzione. L’impianto generale del progetto “I moti del cuore” è pensato per essere adattato ai vari cicli scolastici (dalla scuola dell’infanzia all’ultimo anno della scuola elementare), mantiene, infatti, una identica strutturazione, pur variando a seconda delle età, la tipologia delle proposte musicali e motorie (musiche scelte, canzoni, filastrocche, esplorazioni e composizioni danzate individuali e di gruppo) e le modalità di presentazione delle attività (utilizzo di stimoli diversificati: immagini, storie, oggetti, video, ecc.).
Singing bodies (scuola superiore di I e II grado)
Un laboratorio di danza e musica che ha come principali caratteristiche l’immediatezza del contenuto e il collegamento alla lingua inglese. La struttura ruota, ad ogni incontro, attorno a una canzone dal testo inglese, scelta appositamente per i possibili collegamenti (narrativi, metaforici, sonori...) con la pratica danzata. Dopo una prima parte, più fisica e trascinante, tesa a integrare il vocabolario corporeo con movimenti nuovi e differenti e a incentivare la dinamica motoria, si passa ad una seconda parte orientata a una rielaborazione creativa a partire dalla canzone scelta e tesa a costruire una dimensione collaborativa tra i partecipanti attraverso anche la realizzazione di semplici invenzioni motorie e idee progettuali.
In conflitto (scuola superiore di I e II grado)
Il tema del laboratorio ruota attorno alla riflessione sul tema della costruzione della propria immagine in epoca di grande esposizione mediatica (Facebook, Instagram, Zoom...). Quanto siamo consapevoli di ciò che comunichiamo e vogliamo comunicare di noi stessi, attraverso le immagini che scegliamo? Qual è lo scarto fra immagine ideale e immagine reale? Quanto siamo in grado di gestire con ironia e senso di realtà la rappresentazione che offriamo di noi stessi? E in tutto questo, qual è il ruolo del corpo? Esiste una sola carta d’identità possibile, o ne può esistere più d’una?
Jump! (scuola superiore di I e II grado)
È una proposta di laboratorio che mira primariamente a incentivare la partecipazione, il coinvolgimento e la circolazione di energia positiva nel gruppo classe. La vita degli adolescenti è sempre più invasa dalle nuove tecnologie e molta della carica vitale che viene generata attraverso il movimento viene trattenuta e impoverita da un ripetuto utilizzo di computer e cellulari.
Jump! vuole fare riscoprire il piacere e la soddisfazione del sentirsi auto-ricaricati, fisicamente e mentalmente, dalla danza. Ogni incontro (cinque, della durata di due ore) è diviso in due momenti: una prima parte più fisica e trascinante, molto dinamica e tesa a integrare il vocabolario corporeo con movimenti nuovi e differenti e a incentivare la dinamica motoria. Una seconda parte orientata invece a una rielaborazione creativa e inventiva, tesa a costruire una dimensione collaborativa tra i partecipanti attraverso anche la realizzazione di semplici invenzioni motorie e idee progettuali finalizzate alla realizzazione di un breve videoclip collettivo.
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